Servizi

Psicoterapia individuale Campobasso

La professionalità della dottoressa è al servizio dei suoi pazienti

L’intervento funzionale (PROF. LUCIANO RISPOLI)

La dottoressa Ciamarra opera nella consapevolezza che l’obiettivo generale dell’intervento funzionale è il riequilibrio del Sé, possibile tramite la mobilizzazione, la riarmonizzazione e l’integrazione delle funzioni. Tale obiettivo è raggiungibile mediante l’utilizzo di tecniche collegate a determinate esperienze di base, le quali prevedono un lavoro “psicocorporeo”, che permette al paziente di vivere una esperienza di base su tutti i piani del Sé. Durante le sedute il paziente ha la possibilità di rivivere quelle esperienze di base non vissute in modo adeguato nella sua storia e che nella carenza hanno causato le alterazioni riportate, o rilevate nella diagnosi. Nell’applicazione di una tecnica la dottoressa Ciamarra indirizza il suo agire a far vivere al paziente l’esperienza di base su cui si vuole arrivare, questo affinché l’intervento, agendo su più funzioni contemporaneamente, le modifica, cercando di realizzare fino in fondo quella esperienza preordinata. Come da prassi la psicoterapeuta ripete più volte le tecniche e le istruzioni, insistendo su quei suggerimenti che possono aiutare il paziente a modificare alcuni suoi funzionamenti, aggiustandoli nel corso dell’intervento e sostenendo con il Sé ausiliario quelli più carenti.

aree di intervento (PROF. LUCIANO RISPOLI)

Presso lo Studio di psicoterapia Ciamarra è possibile viene praticata anche psicoterapia individuale per adulti, trattando disturbi specifici come:
– Disturbo d’Ansia
– Disturbi Depressivi
– Disturbi del Comportamento alimentare
– Disturbi di Personalità
Si agisce nella consapevolezza che la ricerca, in psicologia, ha sviluppato numerosi paradigmi teorici e conseguenti tecniche psicoterapiche. Tutte queste hanno trovato una loro applicazione ed efficacia nei differenti quadri clinici. La dottoressa Carla Ciamarra offre un servizio di psicoterapia individuale a Campobasso rivolto all’adulto e al giovane adulto. Il percorso psicoterapico consisterà in modalità d’intervento differenziate e specifiche per la cura delle principali forme di disagio psichico quali depressione e disturbi d’ansia sino a forme meno comuni, ma sempre più frequenti nell’adulto come psicosi e nuove dipendenze. Prenota subito il tuo appuntamento.

la teoria del sé

Se cerchi una psicoterapeuta a Campobasso, contattaci subito, riusciremo a venire incontro alle tue esigenze, affrontando i tuoi disturbi con il solo obiettivo di aiutarti. Lavoriamo nella consapevolezza che la psicologia funzionale si basa su una concezione di unitarietà della persona, vista attraverso le Funzioni (“parti”) relative a tutti i processi psico-corporei dell’organismo umano, le quali concorrono in modo paritetico a costituire il Sé. In questa visione, il Sé non è una struttura, ma una organizzazione di funzioni (razionalità, ricordi, fantasie, emozioni, ma anche movimenti, forma del corpo, posture, nonché sistemi e apparati fisiologici e neurovegetativi) secondo l’ottica più moderna della complessità.


Nelle sedute di psicologia funzionale, presso lo studio della dottoressa Carla Ciamarra, si procede secondo un’altra concezione altamente innovativa, che riguarda i funzionamenti di fondo delle persone, ciò che si trova alla base del nostro agire e genera comportamenti, pensieri, parole, atteggiamenti più specifici e differenziati. Il neo-funzionalismo, d’altronde, studia questi funzionamenti a partire dall’infanzia, identificando la loro origine in quelle esperienze che sono fondamentali (Esperienze di Base del Sé), affinché il bambino, nel diventare adulto, conservi l’integrazione originaria, la salute, il benessere, e sviluppi tutte le capacità necessarie ad affrontare adeguatamente e con successo la vita. Richiedi una consulenza.

la teoria del sé

Presso lo studio della dottoressa Carla Ciamarra è possibile condurre terapia in grado di supportare ogni esigenza o disturbo manifestato dal paziente. Affidati alla professionalità e prenota il tuo consulto.

Diagnosi famiglia
Progetto e terapia familiare
Terapia di coppia

L’obiettivo della terapia consiste nel ridurre e risolvere lo stato di sofferenza della famiglia considerando le dinamiche familiari in relazione a tutte le principali aree del ciclo di vita. La psicoterapia di coppia aiuta i partner a definire le problematiche, identificando gli obiettivi terapeutici e mettendo a fuoco le criticità

Psicologia Scolastica
Fobia Scolare
Laboratori di riequilibrio per bambini
Valutazioni Psicodiagnostiche
Psicoterapia Infanzia
Terapia Adolescenza

Il servizio offerto riguarda pertanto consultazioni e interventi per problematiche del bambino in età prescolare o scolare e i suoi genitori. Il servizio parte da una accurata anamnesi, si costituiscono come un sostegno per il bambino nel suo percorso di crescita o per il genitore. Nel dettaglio, presso lo studio Ciamarra vengono offerti interventi per favorire:

• il raggiungimento e/o un potenziamento nelle fondamentali tappe dello sviluppo (competenze comunicative, linguistiche, relazionali, cognitive e motorie) –sia nell’età prescolare che scolare;
• una miglior comprensione della natura delle difficoltà legate agli apprendimenti, attraverso strumenti di screening, e un potenziamento delle competenze stesse;
• un lavoro di sostegno psicologico o psicoterapico dinanzi a sintomatologia ansioso-depressiva, ossessivo-compulsiva, fobica, ipocondriaca, legata a disturbi alimentari, disturbi del sonno;
• un rafforzamento del compito genitoriale, con particolare attenzione ad una genitorialità sensibile ed efficace, attraverso programmi di intervento strutturati e basati sull’evidenza scientifica.

Gli interventi psicologici per l’età evolutiva prevedono uno spazio di accoglienza e ascolto finalizzati all’individuazione della problematica emotiva, comportamentale, socio-relazionale o del neuro-sviluppo, al fine di poter offrire il percorso di sostegno e cura più adeguato. Sono diverse le motivazioni per cui può risultare utile consultare uno specialista. Ogni bambino è unico nel suo percorso evolutivo. La presenza di alcune difficoltà, però, come un ritardo nell’acquisizione del linguaggio, della comunicazione, del distacco dal genitore, possono essere visti dai genitori stessi come dei campanelli d’allarme. Nella stessa direzione, molti genitori condividono alcune esperienze “critiche”: può risultare particolarmente frustrante e difficoltoso dare delle regole al proprio bambino, o ancora trovare un equilibrio tra gli spazi di relazione e condivisione con il proprio bambino e gli spazi di autonomia e maggiormente centrati sulla relazione della coppia.

Un approfondimento per gli adolescenti:

Il periodo di vita dell’adolescenza è comunemente riconosciuto come una fase transitoria di crisi, in cui vengono messi in discussione il mondo, i rapporti affettivi, la relazione con i genitori e, soprattutto, se stessi. La fatica di crescere coinvolge, infatti, varie dimensioni della personalità, quella biologica, psicologica, relazionale, sociale e quella esistenziale. I cambiamenti evolutivi e i compiti di sviluppo cui i giovani sono chiamati a rispondere, insieme alla costruzione attiva della propria identità, possono portare a esperire momenti di malessere. Di contro, l’adolescenza non è sempre solo crisi o disagio. In tale direzione la normalità del disagio non corrisponde a una normalizzazione del disagio adolescenziale.

La prospettiva fenomenologico-esistenziale interpreta e spiega l’adolescenza non come un periodo di fragilità e disagio, disimpegno o narcisismo, ma come una postura esistenziale attraversata dal desiderio di ricerca di senso. Alla luce di tali considerazioni, dinanzi ai cambiamenti esperiti e alla forte esigenza di progettare se stessi e la propria vita, può risultare importante un percorso psicologico volto a favorire la comprensione di sé e del proprio modo di fare esperienza.

D’altro canto, durante il percorso di vita, dinanzi a particolari situazioni di sofferenza che innescano rotture nel modo di esperire la propria stabilità, si possono sviluppare sintomatologie che possono portare ’adolescente a chiedere un aiuto specialistico, al di fuori della cerchia di amici o familiari. Pertanto, un percorso psicoterapico può essere intrapreso al fine di comprendere il senso di quella sofferenza che può spesso determinare un senso di smarrimento e non riconoscimento di sé e offrirsi non solo come possibilità di lavoro sul sintomo, ma anche come occasione di crescita responsabile e consapevole che si gioca in un nuovo modo di prendersi cura di se stessi.

Valutazione stress
Metodologie Funzionali nello Stress

Una prospettiva di intervento che sfidi il futuro deve potersi basare su una teoria e una metodologia innovative, capaci di accogliere la sfida della complessità: una teoria scientifica sull’uomo, sui suoi funzionamenti, sul suo star bene, che possa tenere in considerazione l’interezza della persona, tutti i sistemi integrati del Sé, cognitivi, emotivi, neurologici, endocrini, fisiologici, sensoriali, motori.
Ora, è proprio il funzionalismo moderno che porta avanti da tempo tutte queste caratteristiche, perché si occupa dell’individuo guardandone tutti gli aspetti, tutti i piani funzionali. Il funzionalismo, inoltre, prende in considerazione i funzionamenti di fondo, cioè qualcosa che sta alla base di pensieri, emozioni, comportamenti, atteggiamenti; funzionamenti composti da “elementi essenziali” su cui è più semplice intervenire.

Il Counseling Funzionale prevede le seguenti fasi:

• Accogliere il problema portato in tutti i suoi aspetti, in tutta la sua storia.
• Approfondire sintomi o disturbi collegati al problema.
• Individuare lo stato più ampio di stress da cui è scaturita la richiesta di aiuto. In tal senso vanno individuati i funzionamenti di fondo (EBS) alterati o carenti che sono alla base del problema.
• Decidere se le alterazioni individuate sono dovute ad una situazione attuale collegata a un numero limitato di funzionamenti di fondo.
• Decidere se queste alterazioni limitate possono essere recuperate in un periodo di tempo limitato.
• Riformulare il problema ed effettuare una restituzione alla persona in termini di funzionamenti di fondo.

L’intervento antistress

Il Counseling Funzionale, dunque, rimanda anche ad un intervento antistress per affrontare i problemi di vita attuali portati dalle persone. Si tratta di invertire lo stato cronico di stress agendo sulle Funzioni che ne sono alla radice.
Risolvere lo stato di cronicità è possibile recuperando funzionamenti di fondo quali il lasciare, la calma, lo stare, l’allentare il controllo, il benessere: attraverso un’azione modificatrice di alcuni regolatori generali quali la respirazione, la tensione muscolare, le posture, la memoria periferica e il sistema propriocettivo, tutti elementi corporei accessibili ad un operatore esterno attraverso tecniche specifiche. E nella metodologia funzionale le varie sedute hanno tecniche precise e ben determinate, e una precisa strutturazione in modo da intervenire contemporaneamente sui diversi livelli funzionali.

(fonte www.psicologiafunzionale.it)

Può essere utilizzato:
in integrazione con la psicoterapia (Es. fobie e stati d’ansia)
in integrazione con la osteopatia (Es. cefalea muscolo-tensiva, tic, spasmi, dolori, rieducazione e riabilitazione dei neuro-lesi),
nei disturbi degli apparati:
muscolare
cardio-vascolare (Es. emicrania, ipertensione essenziale, aritmia cardiaca, disturbi vascolari periferici: sindrome di Raynaud)
respiratorio (Es. asma bronchiale, rinite), nei disturbi della pelle (Es. iperidrosi)
intestinale (Es. colite, ulcera peptica, incontinenza fecale),
genito-urinario (Es. impotenza, dismenorrea, dispareunia e vaginismo, enuresi)
in integrazione al trattamento di disturbi particolari (Es. balbuzie, insonnia, sindrome della giuntura temporo-mandibolare, alcolismo, tabagismo,)

Disturbi Psicosomatici
Cefalee
Dermatiti
Disturbi del sonno
Psoriasi
Stipsi
Disturbi muscolo tensivi

Approfondimenti: Il disturbo psicosomatico si definisce come la risposta fisica ad un disagio psicologico. In particolare, situazioni di stress emotivo, ansia patologica, paura costante o di forte preoccupazione possono portare il fisico ad esprimere, sotto forma di campanello di allarme, un disagio più profondo

ORGANIZZAZIONE E TIPOLOGIE DI GRUPPI

La terapia di gruppo funzionale può essere affrontata come un elemento complementare alla terapia individuale oppure come terapia a sè stante (Rispoli, 1994). Alcune attività esperienziali possono essere vissute solo all’interno della realtà di gruppo.

L’obiettivo è quello di far attraversare un interazione di esperienze umane fino a riuscirle a fare proprie del cliente. È notevolmente vantaggioso accostarsi a ciò che è complesso partendo da ciò che è semplice, giungere al fenomeno globale iniziando dai processi basilari che lo compongono (Yalom & Leszcz, 2009).

Se la terapia di gruppo viene affrontata in modo complementare alla terapia individuale, si lavora su Esperienze di Base che possano essere utilizzate anche nella terapia individuale. Questi incontri si hanno possono essere una volta o due volte al mese.

La terapia di gruppo scollegata da un intervento individuale, invece, può essere fatta successivamente a una diagnosi di tutti i partecipanti, di modo che l’intervento venga calibrato a seconda delle caratteristiche dei sui membri per renderlo più efficace. Gli incontri si svolgono orientativamente tre quattro volte al mese.

Entrambe le tipologie sono caratterizzate dall’uso di tecniche esperienziali, congruenti con il modello che si fonda sullo sviluppo del Sé attraverso lo sperimentare integralmente della vita, senza escludere l’aspetto di psico-educazione e cognitivo. Esistono tecniche specifiche per ogni tipologia di esperienze, quindi vanno sia nella direzione di sviluppo delle capacità relazionali, a livello di altra sintomatologia, fino a specifiche competenze introspettive.

Con l’uso di feedback del terapeuta e degli altri partecipanti, ogni membro può prendere maggiore consapevolezza di Sé, dei modi messi in atto nelle diverse tecniche, fino a poterle cambiare e ri-sperimentare in un modo nuovo.

I gruppi vengono distinti in base alla loro struttura (Rispoli, 1994):

Gruppo a termine: la sua organizzazione è modificabile, i membri non sono sempre gli stessi ed esiste perché inizia la seduta di terapia e finisce quando questa si conclude. L’obiettivo è il raggiungimento di uno stato di benessere dei suoi partecipanti, il gruppo diventa un Sé ausiliario e in questo è fondamentale il ruolo del terapeuta nella conduzione. Questo specifico intervento viene chiamato anche Terapia in Gruppo e un esempio sono i gruppi di rilassamento o anti-stress (Rizzi, Boccasso & Casetta, 2012). In questi gruppi sono ben determinate le esperienze, proposte dal terapeuta, che saranno non superiori a sei.

Gruppo non a termine: è un gruppo chiuso e non si modifica, esiste indipendentemente dall’intervento terapeutico e ha obiettivi specifici in ordine con l’organizzazione in cui è inserito. L’obiettivo dell’intervento è l’esplorazione del funzionamento del gruppo ai fini istituzionali e per questo è molto importante valutare il gruppo in una fase di pre-intervento. In questo casi si parla di Terapia di gruppo e il lavoro che si svolge è sul gruppo in quanto tale.

IL GRUPPO È UN ORGANISMO

Nel Gruppo di Terapia Funzionale ogni partecipante lavora sulle stesse Esperienze di Base e ciò permette ai membri di sentirsi uniti nella stessa dimensione. Il cambiamento quindi passa attraverso il lavoro che ognuno poi svolge sull’Esperienza. Il processo che si instaura nel gruppo è un’interazione tra più sistemi, il Sé dei membri del gruppo appunto e quello del conduttore, e formano intersezioni di processi funzionali interni ed esterni alla persona con coinvolgimento del piano mentale, posturale, biologico ed emotivo da parte di tutti i membri del gruppo (Rispoli, 1994). In questo modo si passa dalla terapia in gruppo alla terapia di gruppo.

Il gruppo viene inteso come un unico organismo, con processi e sotto-piani propri (Rispoli, 2004). Quindi il piano emotivo sarà dato dai contributi di ogni partecipante (Andriello, 1992), ma la stessa emozione verrà percepita dai vari membri con intensità diverse. Ugualmente si avrà:

un piano cognitivo del gruppo, in cui ritroviamo ragionamenti, fantasie, ricordi, associazioni, e attraverso il lavoro in gruppo si arriva alla consapevolezza e cambiamento.
un piano posturale, come il gruppo si dispone nello spazio, come vengono eseguiti i movimenti e con quale velocità
un piano fisiologico, quali risposte di calma o agitazione si presentano, se si tratta di un gruppo rumoroso o silenzioso
manifestazioni di ipertrofie, sclerotizzazioni e sconnessioni tra i vari piani, come evoluzione del gruppo.

Alcuni esempi di Esperienze di Base che possono essere affrontate all’interno della realtà di gruppo sono il Percepire, la Fiducia, l’Alleanza, la Condivisione, la Consistenza e il Contatto Attivo. Compito del terapeuta è guidare il gruppo nell’esperienza proposta per evitare che l’attenzione vada in altro, in particolare verso un de-funzionamento da parte dei componenti del gruppo.

Il tempo di durata del gruppo è variabile si discute di un tempo limite di un anno.
Fonte www.psicoterapiafunzionale.it